Cosa significa Fattore K Contatore e come si calcola?

Aggiornato il
minuti di lettura
Cos’è e come si calcola il fattore K sul contatore? La guida di Bolletta Energia sull’argomento.
Cos’è e come si calcola il fattore K sul contatore? La guida di Bolletta Energia sull’argomento.

Tra gli elementi che influenzano maggiormente la precisione di lettura del contatore e dei consumi è il fattore K, un parametro fondamentale per ottenere bollette precise e basate sull'energia elettrica effettivamente consumata. Approfondiamo insieme caratteristiche e informazioni utili.

  • Il fattore K sul contatore in breve:
  • È un dato tecnico utile per la registrazione dei consumi effettivi;
  • Il suo calcolo include il rapporto tra potenza attiva e apparente;
  • Può essere un segnale del futuro distacco delle utenze per morosità.

Cos’è il fattore K sul contatore?

Il fattore K (cercato anche come "coefficiente K") è un dato tecnico che non può essere trascurato se si pensa ai consumi effettivi di energia elettrica e alla fatturazione delle tariffe luce.

Nella pratica il fattore K può essere definito come un elemento di taratura, che stabilisce il numero di impulsi generati dal contatore per un determinato flusso e quante unità di energia elettrica vengono consumate.

In sintesi, è un fatto con il quale si stabilisce la relazione tra l'unità di misura del contatore e i consumi energetici effettivi. Per farlo utilizza due elementi:

  • La potenza attiva, espressa in kW, usata dal contatore;
  • La potenza apparente, calcolata in kVA, erogata dalla rete di distribuzione.

Il rapporto tra questi due permette di ottenere tante informazioni utili sui consumi effettivi. In altre parole, la moltiplicazione dei due elementi per il fattore K del contatore porta alla quantità di energia effettiva (confrontabile con la lettura del contatore).

Qual è il collegamento tra coefficiente K energia elettrica e ARERA? 

ARERA è l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente e si occupa di diversi aspetti del mercato luce e gas. Tra questi l'ente ha stabilito che le misure dei consumi per i punti di prelievo sono a carico dei distributori, cioè il proprietario dei contatori. Nonostante questo però l'errore nella moltiplicazione del coefficiente K può ricadere sul fornitore e sul consumatore, in quanto non dipende dal malfunzionamento del contatore.

Come si calcola il fattore K contatore?

Un'informazione fondamentale sul fattore K del contatore è che non è lo stesso per tutti i dispositivi. Anzi, questo può cambiare in base al modello e alla tecnologia del macchinario per il rilevamento e la misurazione dei consumi.

Di solito le case produttrici del contatore della luce forniscono questi dati sui manuali di istruzioni dei dispositivi, ma questo coefficiente si può anche calcolare.

Come si calcola il fattore K?

Per calcolare il fattore K è necessario ottenere le costanti amperometriche e voltmetriche KA e KV. Infatti si deve moltiplicare il KA del trasformatore di corrente e Kv del trasformatore di tensione o TV.

Entrambe queste componenti forniscono informazioni utili per tradurre il movimento del contatore nei consumi effettivi dell'utente.

A tutto ciò, si aggiunge l'importanza del trasformatore di corrente TA, che è utile per ridurre la corrente in un contatore con un'elevata potenza disponibile. Grazie a questo dispositivo si può procedere con la rilevazione dei consumi e la loro misurazione tramite lettura.

Fattore K: esempio del calcolo da effettuare
Valore KConsumo RegistratoConsumo Reale
25100 kWh100x25= 2500 kWh

Fattore K su contatore: domande frequenti ❓

Nella pratica, un coefficiente K del 15% segnalato dal contatore della luce indica un depotenziamento della fornitura. Ciò può succedere quando il cliente non paga le bollette e matura una morosità. Prima del distacco delle utenze infatti il fornitore ha la possibilità di depotenziare il contatore e, in seguito, di staccare l'energia elettrica.

Le tempistiche di questa procedura per bollette non pagate sono solitamente di 20 giorni dall'emissione della raccomandata di avviso e 15 dal suo invio. Appena ricevuta la comunicazione il consiglio è di occuparti subito del pagamento e inviarne una prova al servizio clienti del fornitore.

Sapere cosa significa fattore K 0 sul contatore è fondamentale, in quanto si tratta dell'ultimo passaggio imposto dal fornitore in caso di morosità. Infatti la dicitura "fattore K 0% - ridurre carico" comporta il distacco delle utenze a seguito del mancato pagamento della bolletta, anche dopo la comunicazione tramite raccomandata.

In questo caso il consiglio è di contattare subito il fornitore, così da chiarire la procedura per il pagamento delle bollette insolute e la riattivazione dopo il distacco.

Se il contatore dovesse chiederti di ridurre il carico potrebbe anche esserci qualche dispositivo connesso alla rete elettrica che genera un carico eccessivo o un corto circuito. Alcuni esempi possono essere vecchi modelli di lavatrice, lavastoviglie e stufe elettriche.

Il parametro del coefficiente K sul contatore può essere letto dal display del macchinario, all'interno del menu e alla sezione "Lista spiegazione simboli". Il nome specifico tuttavia può cambiare a seconda del modello e della tipologia di macchinario (ad esempio contatore 2G o elettronico di prima generazione).

Come risolvere il fattore K 15?

In caso di morosità del cliente non è raro che il contatore continui a scattare e che sul display sia presente la dicitura "K 15%" o voci simili. La procedura per risolvere il distacco delle forniture e la riattivazione dell'energia elettrica di casa può cambiare a seconda dello specifico fornitore, ma in linea generale i passaggi sono i seguenti:

  1. Il cliente versa l'importo dovuto (quindi l'ammontare delle bollette + eventuali more);
  2. Il consumatore contatta il servizio clienti del fornitore e invia la prova dell'avvenuto pagamento;
  3. Il fornitore, una volta ricevuta la prova di pagamento, contatta il distributore locale;
  4. Il distributore locale ha 24 ore di tempo per riattivare la fornitura.

Il tempo previsto per il ripristino dell'energia elettrica varia dai 15 ai 20 giorni, a seconda della data di emissione della raccomandata o dal suo invio.

Inoltre ricorda che nel caso in cui si abbia un unico fornitore per l'energia elettrica e il gas, non è possibile sospendere la fornitura per cui non si ha un debito. Insomma, potresti subire il distacco anche solo per una delle due.

In alcuni casi non è possibile subire il distacco delle utenze!

Infatti durante il weekend non è possibile imporre il distacco delle forniture, come succede anche per gli utenti in gravi condizioni di salute e che sono collegati a macchinari salvavita.

Leggi le Ultime Guide sulla Gestione Utenze