Nuove regole operative per le Comunità Energetiche dal 2024

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regolamento comunità energetiche CER 2024

Dall'8 aprile 2024 è possibile richiedere i finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) al fine di costituire configurazioni di autoconsumo collettivo, come le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), e beneficiare delle opportunità offerte da questo modello di consumo energetico.

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Le regole operative del Decreto CER e gli incentivi previsti

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza o PNRR ha stanziato oltre due miliardi di euro a sostegno della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, segnando una svolta nel settore energetico italiano e una spinta verso la transizione energetica.

Presentate a fine febbraio 2024, le regole operative del Decreto CER hanno specificato i criteri di costituzione delle configurazioni per l'autoconsumo diffuso di energia elettrica rinnovabile e l'accesso agli incentivi, voluti dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Di seguito, le principali modalità di incentivo:

  • Incentivo in tariffa su scala nazionale: Questa misura offre un risparmio sui costi energetici per le Comunità che aderiscono al programma, costituendo una tariffa agevolata sull'energia condivisa. La potenza massima agevolabile è fissata a 5 Gigawatt entro il 31 dicembre 2027. È destinata a coprire l'intero territorio nazionale, dal comune più piccolo alla grande metropoli;
  • Contributo a fondo perduto: Cumulabile con l'incentivo in tariffa, questo contributo è destinato alle configurazioni di autoconsumo di comuni con meno di 5.000 abitanti . Copre fino al 40% dell'investimento necessario per creare una Comunità Energetica, attingendo a risorse del PNRR. Rientrano nell'agevolazione un contingente di potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt fino al 30 giugno 2026.

Quali sono gli impianti di produzione di energia elettrica green incentivabili?

Rientrano delle configurazioni di autoconsumo incentivabili tutti gli impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile, inclusi eolico, fotovoltaico, idroelettrico e biomassa. Inoltre, fissando 1 Megawatt il tetto massimo consentito per ogni singolo impianto di produzione di energia rinnovabile, le regole assicurano una distribuzione equa e diffusa delle risorse energetiche rinnovabili.

Cosa sono e come funzionano le CER

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono rappresentazioni di autoconsumo diffuso nelle quali i membri (cioè cittadini, imprese di piccole e medie dimensioni, aziende ed enti pubblici a livello locale) possono produrre e consumare l'energia elettrica, senza la necessità di implementare nuove linee di collegamento e senza obbligo di possedere un impianto di produzione di energia rinnovabile di proprietà.

Questo modello di autoconsumo coinvolge tre tipologie di partecipanti: i consumatori passivi che utilizzano l'energia; i produttori che generano energia; i produttori-consumatori, detti prosumer, che producono e consumano energia insieme. 

Sostanzialmente i produttori e i prosumer possono condividere l'energia prodotta con gli altri membri della comunità mentre i consumatori possono beneficiare dell'energia prodotta da uno o più impianti di energia rinnovabile presenti in un'area geografica determinata, contribuendo così alla riduzione dei costi energetici, all'indipendenza energetica e alla promozione della sostenibilità energetica.

In ultimo, ma non certo per importanza, l'energia autoconsumata dalle CER viene valorizzata mediante il rimborso delle componenti tariffarie stabilite dal Testo integrato sull'autoconsumo diffuso per edifici, condomini e comunità energetiche o Tiad, in considerazione del fatto che viene prodotta e consumata nello stesso contesto geografico e promuove l'uso di fonti rinnovabili.

Come viene costituita una CER?

Per costituire una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), è necessario innanzitutto formare un'entità legale tra i potenziali membri (persone fisiche, imprese o enti locali). Solitamente si opta per la costituzione di un'associazione o cooperativa, poiché le CER non hanno fini di lucro. Il secondo passo è determinare l'area dell'impianto di produzione energetica (perimetro definito dalla cabina elettrica di trasformazione di media o bassa tensione primaria o secondaria), che deve essere vicino ai consumatori. Quest'area e l'impianto stesso possono essere forniti da uno o più membri dell'associazione o da un terzo soggetto, senza essere di proprietà dell'intera Comunità.

Qual è il futuro delle Comunità Energetiche Rinnovabili?

Il futuro delle Comunità Energetiche Rinnovabili si prospetta molto promettente. Con l'accelerazione della transizione verso fonti energetiche rinnovabili e la crescente consapevolezza dell'importanza della sostenibilità ambientale, le CER diventeranno sempre più diffuse e influenti nel panorama energetico.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili testimoniano gli sforzi dell'Italia nell'allinearsi al progetto di transizione energetica europea, raggiungendo l'obiettivo ambizioso del 40% dei consumi energetici da fonti rinnovabili entro il 2030 (con copertura del 65% dell'energia elettrica).

Attraverso la promozione dell'autoconsumo collettivo e la valorizzazione dell'energia verde, le CER ottimizzano l'uso dell'energia derivante da fonti rinnovabili e contribuiscono a ridurre l'impatto ambientale, oltre a diminuire la dipendenza dalle fonti di energia tradizionali.

Tuttavia sarà necessario, sin da ora, svincolarsi dagli approcci tradizionali e considerare nuovi modelli e opportunità per sviluppare con successo le CER, specie perché entrano in gioco vari attori e una grande varietà di fattori (come il dimensionamento e la posizione degli impianti di produzione; il coinvolgimento di vari attori; la definizione della struttura giuridica e delle regole di ripartizione tra i partecipanti; l'utilizzo della digitalizzazione per ottimizzare la gestione e la comunicazione tra i membri).

In futuro, anche grazie alle politiche di incentivazione, le CER potrebbero assumere un ruolo sempre più significativo nella produzione e distribuzione di energia e quindi contribuire all'indipendenza energetica dalle fonti energetiche tradizionali, sia su scala locale che a livello globale.

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