Caldaie a Condensazione Prezzi: Ariston e Altri i Marchi
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La caldaia è lo strumento utilizzato dalla maggior parte degli italiani per riscaldare la casa d’inverno e per produrre acqua calda tutto l’anno. Esistono diversi tipi di caldaie e di sistemi di alimentazione: caldaie a metano o a gpl, caldaie a pellet o a legna, caldaie a condensazione e tradizionali, da interno e da esterno. Descriviamo nel dettaglio i modelli più diffusi e il loro prezzo per farci un’idea di quanto costa installare una caldaia oggi.
L’Italia è divisa in zone climatiche: da A, le più calde (Lampedusa), fino ad F, le più fredde (le Alpi). In base alla zona climatica di appartenenza il DPR 412 del 26 agosto 1993 definisce la data di accensione degli impianti termici e il numero di ore massimo consentite al giorno; nel Nord Italia ad esempio il riscaldamento si accende dal 15 ottobre e le ore giornaliere di accensione sono 14. La stragrande maggioranza degli italiani fa ancora affidamento sulle fonti fossili per il riscaldamento, solo una piccola percentuale infatti utilizza le energie rinnovabili, come pannelli fotovoltaici o energia geotermica, per questo scopo.
Prezzi Caldaie Sul Mercato: Quali Sono?
Le caldaie sono impianti di riscaldamento che trasformano un combustibile in calore. Si differenziano in base a diverse caratteristiche, quali:
- Posizione: esterno o interno, se vengono installate fuori o dentro le mura di casa; murali o a basamento se installate a parete o posizionate a terra.
- Tecnologia: caldaie tradizionali (camera aperta o camera stagna) o a condensazione, che permettono di recuperare il calore dei fumi garantendo una maggiore efficienza energetica.
- Tipo di combustibile: alimentate a gas (metano o GPL) o a biomasse (legna o pellet) o a gasolio (ormai in disuso).
Le più diffuse sono sicuramente le caldaie a metano o GPL seguite da quelle a pellets: scopriamo quanto costa installare una nuova caldaia.
Le caldaie a condensazione disponibili sul mercato sono alimentate a metano e in alcuni casi a GPL; hanno prezzi compresi tra i 650 e 1700 euro, che variano in base alla potenza della caldaia e alla classe energetica, oltre che ad una serie di altre caratteristiche quali capacità del bollitore e possibilità di comando Wi-Fi. Qui sotto possiamo confrontare i prezzi massimi e minimi dei modelli proposti da alcuni dei marchi più noti.
Marchio | Prezzo Minimo | Prezzo Massimo |
---|---|---|
Vaillant | 690 € (24 kW, classe A) | 1700 € (34 kW, classe A) |
Ariston | 670 € (23,5 kW, classe A) | 1360 € (30 kW, classe A+) |
Riello | 725 € (25 kW, classe B) | 1740 € (35 kW, classe A) |
Beretta | 700 € (25 kW, classe B) | 1760 € (32 kW, classe A) |
Chaffoteaux | 650 € (23 kW, classe A) | 1600 € (34 kW; classe A) |
Le caldaie a pellet, che come dicevamo hanno volumi più ingombranti, hanno anche prezzi più alti, che vengono tuttavia compensati da una spesa minore per il combustibile. I prezzi variano tra i 3000 e 4300 euro in base alla taglia: dalle più piccole (15-20 kW) alle medie (25-30 kW) fino a impianti di grande taglia (sopra i 40 kW). Ecco una panoramica dell’offerta dei migliori marchi.
Marchio | Prezzo Minimo | Prezzo Massimo |
---|---|---|
Nordica Extraflame | 2980 € (15 kW, classe A+) | 4090 € (31 kW, classe A+) |
Laminox | 2940 € (24 kW) | 4300 € (33 kW) |
Anselmo Cola | 2700 € (17 kW) | 3500 € (38,3 kW) |
Per installare una caldaia a condensazione è necessario rivolgersi ad un professionista, il suo intervento può costare dai 100 ai 300 €, con spese aggiuntive se sono necessarie modifiche all’impianto di scarico. Se ad esempio stai sostituendo la tua vecchia caldaia con un modello a condensazione probabilmente bisognerà sostituire il tubo di scarico; è meglio quindi chiedere un preventivo prima dell’intervento per non rimanere sorpresi. I costi di installazione di una caldaia a pellet invece dipendono dall’impianto di riscaldamento: numero dei termosifoni, lunghezza delle tubature, presenza di canna fumaria, etc. L’installazione è più complessa ed ha quindi un costo maggiore che può variare tra i 1000 e i 1500 €.
La manutenzione delle caldaie come definito dal DPR 74 del 2013, deve essere effettuata conformemente a quanto riportato nel libretto di impianto, obbligatorio per tutte le caldaie con potenza superiore ai 10 kW. Generalmente per gli impianti a metano o gpl domestici è prevista ogni 4 anni mentre per gli impianti a combustibili solidi, come il pellet, è annuale; il suo costo varia da regione a regione ma non dovrebbe superare i 100€ (generalmente è compreso tra 60 e 80€).
Caldaie a Condensazione: Vantaggi e Convenienza
Le caldaie a condensazione rappresentano un’evoluzione di quelle tradizionali e, nonostante le caldaie a gas tradizionali siano ancora la tecnologia più installata, chi cambia l’impianto di riscaldamento deve necessariamente scegliere un modello a condensazione. La legge infatti stabilisce che a partire dal 26 settembre 2015, i nuovi impianti immessi sul mercato debbano essere a condensazione.
Vantaggi delle caldaie a condensazione:
- Risparmio economico: pur avendo un costo più alto rispetto a quelle tradizionali, consentono un risparmio in bolletta che può arrivare anche al 30% grazie all’efficienza (raggiungono valori di rendimento del 100%).
- Vantaggi ambientali: i fumi contengono minori quantità di inquinanti, in particolare presentano emissioni di ossidi di azoto e di CO2 inferiori rispetto a quelle tradizionali, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e a ridurre i cambiamenti climatici.
- Detrazioni fiscali: trattandosi di impianti ad alta efficienza energetica, beneficiano degli Ecobonus, con detrazioni fiscali pari al 50% o al 65% del loro valore.
Ecobonus ristrutturazione al 110% La sostituzione dell’impianto di climatizzazione fa parte degli interventi previsti dal Decreto Rilancio per accedere al Bonus Ristrutturazione. Se installi un nuovo impianto a condensazione con classe energetica A puoi avere diritto ad uno sconto del 110% sotto forma di detrazione sull’irpef, per un importo complessivo non superiore a 30.000 euro. Scopri chi può ottenere il bonus e come richiederlo in questo articolo.
Caldaie a Pellets: Caratteristiche e Vantaggi
Il pellet è un combustibile che si ricava dagli scarti di lavorazione o dal tronco del legno, viene compattato in piccoli cilindri ed è considerato un combustibile ad alta resa perché contiene poca umidità ed ha un potere calorifico doppio rispetto a quello della legna. L’Italia è il principale consumatore europeo di pellet per usi di riscaldamento (sia domestico che commerciale), seguito dalla Germania. Secondo l’indagine ISTAT “I consumi Energetici delle famiglie”, pubblicata nel 2014, il consumo di biomasse legnose per il riscaldamento domestico è in costante aumento e rappresenta una delle alternative preferite dagli italiani al gas metano.
“Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all’anno) mentre il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie) e in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due)”.
Mentre le stufe a pellet permettono solo di riscaldare l’aria, le caldaie a pellet sono impianti capaci di scaldare l’acqua, che viene fatta circolare nei termosifoni o utilizzata a scopo sanitario.
Le caldaie a pellet hanno dimensioni maggiori rispetto a quelle a gas perché devono ospitare al loro interno una grande quantità di combustibile, per questo motivo non possono essere installate dentro casa.
Vantaggi delle caldaie a pellet:
- Risparmio economico importante: il costo del pellet è molto più basso rispetto a quello del gas.
- Impatti ambientali ridotti: non solo hanno basse emissioni di zolfo e altri inquinanti atmosferici, ma riducono drasticamente l’effetto serra in quanto la CO2 emessa è di origine biogenica e non fossile.
- Riducono la dipendenza da fonti non rinnovabili: il pellet, a differenza di metano e GPL che sono combustibili fossili di cui l’Italia non è produttrice, è composto da biomasse legnose.
Riscaldamento in Italia
Più della metà degli italiani utilizza sistemi di riscaldamento centralizzato con il metano come fonte di alimentazione principale. Subito dopo arrivano le biomasse: stufe e caminetti a pellet o a legna sono molto diffuse tra chi ha un sistema di riscaldamento autonomo, seguono GPL ed energia elettrica che si contendono soprattutto il mercato degli apparecchi singoli portatili.
In Sardegna ad esempio, dove la rete di distribuzione del gas metano è praticamente assente, sono in molti a fare affidamento sulle bombole di GPL. In questo articolo spieghiamo chi chiamare e come fare per rimuovere il bombolone di GPL.