Socializzazione in Bolletta: Nuova Consultazione 2020
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Nel 2018 l'ARERA, l'Autorità che disciplina il settore energetico in Italia, ha stabilito che tutti i clienti che pagano regolarmente la bolletta della luce e del gas dovranno farsi carico di una parte della spesa non pagata dai clienti morosi. Questa delibera ha scatenato non poche polemiche ed è tutt'ora oggetto di discussione.
La delibera in questione prevede di distribuire tra tutti i consumatori una parte degli oneri non pagati dai clienti morosi.Tale decisione ha scaturito una mobilitazione generale tra consumatori e associazioni, per rivendicare i diritti di tutti quei clienti che pagano regolarmente le bollette. Tra critiche negative e disinformazione cerchiamo di capire che cosa prevede nel dettaglio la delibera sulla cosiddetta socializzazione e soprattutto cosa cambierà nelle bollette dell'energia elettrica delle famiglie italiane?
Cos'è la Socializzazione in Bolletta?
La delibera 50/2018 di ARERA stabilisce che una parte delle bollette non pagate dai morosi deve essere riversata sulle bollette di tutti quei clienti che pagano regolarmente la bolletta della luce. Tale meccanismo prende il nome di socializzazione degli importi non riscossi dal distributore da parte dei clienti finali. Infatti la socializzazione non riguarda il totale della spesa delle bollette non pagate, ma soltanto la parte relativa agli oneri generali di sistema previsti per legge. In parole povere l'idea inclusa nella delibera del 2018 è quella di spalmare gli oneri non riscossi sugli altri clienti finali.
La questione è davvero spinosa e nel corso del tempo è stata oggetto di molteplici ricorsi riguardo tre punti essenziali:
- garantire alle imprese distributrici la riscossione degli oneri di sistema. Per capire questo punto bisogna fare un passo indietro: gli oneri di sistema che i clienti finali pagano in bolletta non finiscono nelle casse del fornitore. Ma il fornitore rigira tali oneri alle imprese di distribuzione, pertanto quando un cliente moroso non paga le bollette, il fornitore ha comunque l'obbligo di versare tali oneri al distributore locale.
- questo ci porta al secondo punto: il distributore che non riceve gli oneri di sistema che gli spettano ha il diritto di sciogliere il vincolo contrattuale con il fornitore?
- l'ultimo punto riguarda gli obblighi dei venditori rispetto alla fatturazione ed alla riscossione degli oneri.
Questa modalità di riscossione degli oneri di sistema ha portato alla crisi economica di alcune aziende fornitrici, vedi il caso Gala, o addirittura al loro fallimento. Il motivo è riconducibile appunto al mancato versamento degli oneri di sistema ai distributori a causa degli oneri non riscossi dai clienti morosi.
La decisione del Consiglio di Stato In merito a questi contenziosi il Consiglio di Stato si è espresso con la sentenza 2182/2016, secondo cui il versamento degli oneri di sistema è obbligo del cliente finale e non può essere accollato ai fornitori.
Ciò non toglie il fatto che l'obbligo di fatturazione e riscossione degli oneri spetta esclusivamente al fornitore per due motivi: è soltanto con il venditore che il cliente finale intrattiene rapporti e inoltre gli oneri generali di sistema sono inclusi nel corrispettivo che il fornitore versa al distributore per l’accesso alla rete di distribuzione.
Aggiornamento 2020: a che punto siamo?
Novembre 2020 sembra essere il mese di svolta: in seguito a un lungo confronto con imprese e associazioni di consumatori, Arera ha approvato il documento di consultazione 445/2020/R/eel per avviare il processo di recupero degli oneri non incassati dai venditori e definire i criteri di individuazione dei crediti, le condizioni di accesso, i meccanismi di responsabilizzazione e i tempi di attuazione dello schema.
Qual è la nuova proposta ARERA? Il documento di consultazione 2020 ribadisce quanto già deciso nella precedente delibera del 2018, e cioè che la gestione del meccanismo sarà compito della Csea e la somma per estinguere il debito sarà posta a carico del Conto per la compensazione dei crediti altrimenti non recuperabili connessi agli oneri generali di sistema. La disposizione riguarderà gli oneri di sistema da aprile 2016 in poi (per fatture scadute da almeno 12 mesi) e le prime erogazioni da parte della Csea avverranno a novembre 2021.
Riguarderà tutti i clienti?Gli oneri di sistema oggetto del meccanismo fanno esclusivo riferimento a clienti finali serviti nel mercato libero; sono di conseguenza esclusi gli oneri di sistema non riscossi nell'ambito dei servizi di ultima istanza (Servizio di maggior tutela e servizio di salvaguardia).
Oneri di Sistema: cosa sono e perché si pagano?
La spesa in bolletta luce e gas non conteggia solo i consumi, ma include anche tasse da corrispondere ad altri attori della filiera energetica in particolare i distributori. A questi spettano gli oneri di sistema e la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Gli oneri generali, chiamati parafiscali, sono destinati:
- agli incentivi alle rinnovabili;
- al sostegno alle imprese energivore;
- alle agevolazioni per alcuni settori e per il bonus elettrico;
- allo smaltimento delle centrali nucleari.
Bollette non pagate: a quanto ammontano?
La cifra esatta del buco da saldare dato dall'evasione non è stata indicata. Una cifra ufficiale è al momento impossibile, poiché si dovrà tener conto anche della riscossione già effettuata dai fornitori. Una stima recente parla di un miliardo di euro. Per ora una prima fetta degli oneri parafiscali da distribuire a tutti è di circa 200 milioni di euro, che potrebbe aumentare fino al miliardo.
Nel 2018 l'ARERA, tramite l'ex direttore della divisione energia Clara Poletti, dichiarò che l'impatto sarebbe stato pari a circa il 2% degli oneri complessivi. L'onere viene spalmato sulla maggioranza delle famiglie, dato che la percentuale dei morosi è stimata intorno al 2,8%.
A quanto ammonterebbe l'aumento in bolletta?Una prima stima dell'aumento in bolletta per i clienti domestici è di 2-2,20 € all'anno e non di 30-35 € come era stato fatto circolare nel 2018.
Critiche e commenti delle associazioni
Le associazioni dei consumatori si sono mobilitate e hanno subito alzato la voce. Federconsumatori trova improponibile la misura dell'Autorità, che scarica sui cittadini l'onere di far rientrare le aziende dei crediti che non riescono a riscuotere in modo ingiustificato. Sempre Federconsumatori chiede ad esempio misure più eque e sensate contro la morosità, con azioni di recupero contro le morosità colpevoli, cioè non motivate da condizioni economiche di disagio. Necessaria anche una revisione del bonus energia e gas, ancora non pienamente sfruttati, e una revisione generale degli oneri generali di sistema.