Fine Maggior Tutela: cosa accadrà agli Operatori Telefonici?

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Che fine faranno gli operatori call center della Maggior Tutela luce?

È ufficiale: la fine del mercato tutelato luce è stata fissata a Luglio 2024. Tuttavia questo porterà con sé una serie di conseguenze, tanto per i consumatori quanto per oltre 2000 lavoratori dei call center del mercato tutelato. Ecco le implicazioni.

I numerosi rinvii della fine del mercato tutelato luce non sono stati sufficienti a cambiare le cose: 4,5 milioni di clienti non vulnerabili dovranno passare al mercato libero entro Luglio 2024, altrimenti migreranno verso un Servizio a Tutele Graduali in attesa di trovare un fornitore. C'è però un punto ancora poco chiaro, che riguarda i dipendenti dei servizi di Maggior Tutela.

Qual è il destino dei lavoratori call center?

Se le famiglie coinvolte stanno affrontando l'ondata di proposte e offerte degli operatori dei fornitori del mercato libero, che rischiano comunque di portare aumenti in bolletta, il silenzio dei call center del mercato tutelato è assordante.

Il Decreto Energia 2024 ha stabilito una serie di innovazioni significative, tra cui nuove misure in merito alla chiusura del mercato tutelato dell'elettricità e diverse novità riguardanti lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia.
Tuttavia, uno dei punti più delicati riguarda il destino di quasi 2 mila dipendenti impiegati nella gestione delle chiamate nel settore tutelato. Per esempio, i dipendenti di Servizio Elettrico Nazionale (appartenente al Gruppo Enel), A2A Energia Maggior Tutela (legato ad A2A Energia) o di Servizio Elettrico Roma (appartenente al Gruppo Acea).

Il passaggio dei clienti domestici non vulnerabili al mercato libero dell'energia o, in alternativa, al Servizio a Tutele Graduali porterà alla perdita di una parte significativa della clientela da parte delle società del mercato tutelato. Inoltre le compagnie dovranno affrontare dei costi in questo periodo di transizione.

Il timore di un taglio del personale e di una conseguente crisi occupazionale aveva spinto verso l'introduzione di una clausola nell'articolo 36 del Decreto Energia che puntava a ricollocare i lavoratori addetti all'assistenza dei clienti nei contact center e i ruoli amministrativi, ma la proposta è stata accantonata con l'arrivo del testo in Parlamento.

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La mobilitazione dei sindacati in difesa dei lavoratori

Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil si sono schierati in difesa dei lavoratori, puntando il dito contro l'eliminazione di una clausola cruciale e definendo questa azione come un affronto ai diritti dei lavoratori.

Secondo il segretario nazionale di Uilcom Uil, Pierpaolo Mischi, sarà a vantaggio delle aziende in quanto “avranno mano libera per ridurre ulteriormente la spesa destinata ai servizi alla clientela incidendo determinando indirettamente una riduzione del numero dei lavoratori del settore”.

Con l'obiettivo di ricollocare i lavoratori nel passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, integrandoli nelle società vincitrici delle aste nel mercato libero dell'energia (Servizio a Tutele Graduali), già a Dicembre, era stato indetto uno sciopero per un turno intero e c'era stata una mobilitazione degli addetti ai lavori in tutto il Paese.

Nel frattempo, martedì 6 Febbraio 2024, Acquirente Unico ha ufficializzato le assegnazioni delle aste per la spartizione dei lotti (e quindi dei pacchetti di clienti) nei quali era stata segmentata l'Italia. Tuttavia non ci sono ancora novità riguardo il tavolo di confronto chiesto al ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

L'incognita del passaggio per i clienti del mercato tutelato

Con la rinuncia del mercato tutelato, si teme un aumento dei costi per tutti clienti non vulnerabili coinvolti nel passaggio obbligatorio al mercato libero.

Qual è il destino dei clienti vulnerabili con la fine del mercato tutelato?

Con la fine del mercato tutelato, è previsto che i consumatori vulnerabili (utenti che beneficiano del bonus sociale, coloro che hanno superato i 75 anni, persone con disabilità ai sensi della legge 104/92, coloro che vivono in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi) continueranno a beneficiare delle offerte gestite e aggiornate da ARERA, in modo analogo a quanto avveniva con il regime di maggior tutela.

Sebbene attualmente le migliori offerte luce e gas del mercato libero siano il più delle volte convenienti, sorge una preoccupazione: con i tempi stretti, potrebbe accadere che alcuni consumatori, preda dell'ansia, accettino contratti svantaggiosi.

Nonostante, come spiegato dal presidente dell'ARERA Stefano Besseghini, siano stati introdotti “una campagna informativa specifica per questa transizione, che curerà il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica e un'attenzione particolare ai RID, i meccanismi di pagamento automatico, che in qualche maniera verranno gestiti in continuità”, il tempo a disposizione potrebbe non essere sufficiente.

Oltre ad accettare offerte peggiorative rispetto a quelle del mercato tutelato, a causa dei riflessi dei conflitti sui mercati energetici, gli ex utenti del mercato tutelato potrebbero ritrovarsi con bollette “pesanti”.