Ora della Terra: continua la lotta al riscaldamento globale

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Anche quest’anno si svolgerà l’iniziativa mondiale organizzata dal WWF che ha lo scopo di tutelare il nostro pianeta con un piccolo gesto simbolico. Ora della Terra: spegnere le luci superflue per almeno un’ora. L’iniziativa del WWF per la salvaguardia del nostro pianeta nella continua lotta al riscaldamento globale. Sommario:

Cos’è l’ora della Terra e quando si svolgerà

L’ora della Terra è un’iniziativa, con cadenza annuale, organizzata e promossa dal WWF. Da undici anni consecutivi tale avvenimento riunisce tutti i cittadini del mondo in maniera simbolica per più di qualche minuto. La prima volta è stata a Sydney (Australia) proprio undici anni fa (31 marzo 2007). Negli anni le città che hanno aderito all’iniziativa sono state tantissime. Nel 2014 se ne contano circa 7.000 in tutto il mondo. Dunque una comunità sempre in crescendo che contribuisce, con gesto piccolo ma con un grande valore, alla lotta contro il riscaldamento globale. Quest’anno il tutto avrà luogo verso la fine di marzo, precisamente il 24 marzo tra le 20.30 e le 21.30. Per il resto del pianeta l’ora sarà sempre la stessa a seconda dello stesso fuso orario di ogni singola nazione. Non appena saranno le 20.30 si dovranno spegnere le luci superflue, volendo anche tutte, per essere partecipi dell’evento e per contribuire in modo simbolico a tale lotta.

Lo scopo dell’iniziativa

Nell’unione c’è la forza e con l’unione si diventa forti. Lo scopo principale è quello di sensibilizzare gli esseri umani nella lotta al galoppante riscaldamento globale. Il fine ultimo dunque non è difficile da dedurre: arrivare con un messaggio simbolico a quante più persone è possibile per cercare di salvaguardare, al massimo delle possibilità, il mondo in cui viviamo. L’Earth Day del 2007 di Sydney nasce proprio con questo obiettivo. Il riscontro avuto all’epoca, è stato più che positivo. Circa 2.000 aziende e 2 milioni di persone parteciparono spegnendo la luce e dimostrando di credere in questa lotta al cambiamento climatico. La partecipazione alla base dell’evento. Il coinvolgimento della gente è fondamentale per ottenere risultati di un certo livello anche al termine dell’Earth Hour. Dunque che non sia una cosa circoscritta e racchiusa in una semplice ora ma che sia solo l’inizio di un risparmio concreto e quotidiano con il fine ultimo di far capire al mondo intero che la Terra è di tutti. Grazie alla grande promozione a livello mondiale, l’iniziativa sta raggiungendo sempre più persone.

Il futuro è sempre più “buio”

Le premesse del domani non sono per niente rosee. Il riscaldamento globale è in continuo aumento. A farne le spese sono per lo più le specie animali e vegetali. L’estinzione di molte di tali specie è dovuta alla mano dell’uomo e del suo insistente incidere sull’ecosistema. Si aggira addirittura intorno alle 700 il numero delle specie che subiscono in maniera negativa l’impatto del cambiamento climatico. Uno studio della IUCN (International Union for Conservation of Nature) spiega come il 47% delle specie di mammiferi tenute sotto osservazione e il 24% di quelle di uccelli subisca catastroficamente tali cambiamenti. Inoltre va ricordato che nel mondo la perdita di biodiversità comporta una perdita dei servizi naturali oltre un passivo annuo per l’economia mondiale di circa 50 miliardi di euro. Appare perciò chiaro quale sia il fine ultimo di tutto quello qui descritto: riuscire a smuovere le coscienze per innamorarsi del proprio pianeta, tutelarlo, difenderlo e rispettarlo che significa, alla fine della corsa, rispettare se stessi. L’uomo ha la facoltà di scegliere in che mondo vivere. Se farlo in un mondo pulito, ricco nelle sue bellezze animali e vegetali, nel rispetto delle risorse che gli ha messo a disposizione per il suo sostentamento, o se continuare a sfruttarlo e spremerlo al massimo fin quando anche la specie umana non rischierà anch’essa di scomparire.